Quando hai sete che fai?
Apri il frigo, sviti il tappo e riempi il bicchiere. Giusto?
E se nel bicchiere trovi della terra che fai?
O se riempi la vasca per farti un bagno e l’acqua è sporca di terra che fai?
Qui in Familia Feliz beviamo anche la terra.
Fa parte della realtà di questa parte tropicale della Bolivia. Il dotto idraulico non esiste, una bottiglia d’acqua costa più di un’ora di lavoro ed astenersi dal bere è inumano.
Così raggruppiamo acqua dai fiumi, che arrivano alle poche case sparse nella jungla e la beviamo. Alcuni giorni l’acqua che serviamo nei bicchieri di vetro, è marrone e non le si vede attraverso…
Ci facciamo la doccia con quest’acqua, ci laviamo i vestiti, ci prepariamo il latte in polvere, il te, la zuppa, i succhi di frutta. Ci lavoriamo il metallo, ci irrighiamo l’orto, ci puliamo il furgone. Ci facciamo tutto.
Quindi meglio usarla così con la terra dentro, piuttosto che morire di sete. Giusto?
Male che vada, ogni tanto a qualcuno duole un rene o si becca qualche batterio. Che vuoi farci. Siamo in Bolivia.
Ma cosa succede quando non abbiamo acqua?
Che succede quando nei mesi estivi, il clima tropicale si prolunga per troppo tempo e la riserva d’acqua si esaurisce?
La scorsa estate, Familia Feliz è rimasta senza acqua corrente per 3 mesi. L’unica soluzione era occupare l’acqua di un ruscello poco distante. Così la stessa acqua dove i volontari si facevano il bagno, dove lavavano i vestiti e dove lavavano i piatti sporchi era la stessa acqua che bevevano e che, per 90 giorni, hanno usato per preparare pietanze e bevande per i 50 membri dell’orfanotrofio.
L’estate sta per ripetersi anche adesso.
Ho fatto parte di una piccola spedizione alla sorgente per capire cosa realmente significhi dipendere dalle risorse naturali.
La struttura costruita dista 4 ore di cammino, andata e ritorno.
La terra degli argini entra nel serbatoio e tappa il tubo da cui entra l’acqua che si distribuisce fra le case di Rurrenabaque. L’acqua non passa se non con grandi quantità di terra che inquinano ulteriormente le scorte di Familia Feliz.
Eseguire questa opera di manutenzione richiede 4 persone, tempo e le condizioni adatte per raggiungere la sorgente. Il camino presenta l’attraversamento di alcuni corsi d’acqua maggiori e non è possibile arrivare al serbatoio con un mezzo di trasporto a quattro ruote.
Nella parte di jungla che interessa questo cammino di 4 ore, ci sono serpenti, insetti velenosi ed è possibile incontrare anche felini poco pacifici. Il fattore di rischio è messo in secondo piano dalla necessità di acqua.
Insomma, non esattamente quello che facciamo noi in Italia quando troviamo della terra sul fondo del bicchiere o nell’acqua con cui ci facciamo il bagno.
Il nostro benessere ci permette di comprare acqua potabile in bottiglia, inviare un sollecito all’amministratore del condominio od al distributore della rete idraulica. Oppure possiamo fare affidamento ad un idraulico che ripari il guasto in caso manchi l’acqua in casa nostra per più di un paio d’ore.
Ma i tempi in Bolivia e le complicazioni di salute che ne derivano, possono causare mesi e mesi di siccità.
Così mi sono messo a tavolino con Doru, uno dei direttori ed ho pensato di proporre delle idee.
Come sapete l’esperienza e la condivisione di consigli e soluzioni non ha alcun costo.
Se potete fare la differenza per i bambini di Familia Feliz, prego fate un passaparola o contattatemi al più presto.
Un abbraccio.
Gionata Nencini
www.Partireper.it
ciao gionata… premetto che la situazione che descrivi è davvero drammatica, e che con nessuno di questi sistemi si possa sperare di risolvere completamente la cosa…
comunque hai pensato a qualche sistema, anche artigianale, per depurare l’acqua? ti linko qualche blog in cui ne vengono proposti alcuni esempi:
http://www.dexigner.com/design_news/architect-and-professor-eric-olsen-wins-2008-metropolis-next-gen.html
http://www.designerblog.it/post/6626/aquairis-il-depuratore-portatile-per-le-zone-tropicali
http://www.ecoblog.it/post/4222/purificatore-dacqua-ad-energia-solare
http://www.afrigadget.com/
magari non serviranno a nulla ma è difficile rendersi conto della situazione da qua…
Ciao Gionata
ho letto il tuo commento sul post
CCAYARA ha lo stesso problema : le tubature esistono ma l’acqua e`un disastro
il discorso ACQUA POTABILE E`FONDAMENTALE PER LA SALUTE ..
non posso proporti molto
ti posso dire cosa ho fatto io e cosa continuero´a fare
VOGLIO METTER UN LINK PER LE DONAZIONI ..solo che i soldi raccolti non andranno a me ..ma a chi ne ha bisgno (un giroconto internazionale costa 20 euro) con la POSTEPAY invece con 1 EURO possono donare i restanti 19
ALTRO PURTROPPO NON TI SO DIRE
UN ABBRACCIO FORTE ED IN BOCCA AL LUPO
Ciao, non sono un tecnico del settore ma forse avere uno schema più preciso della situazione (dislocazione degli apparati presenti, delle problematiche, delle distanze, portate d’acqua, fabbisogno e chi più ne ha più ne metta…) potrebbe permettermi di chiedere in giro qualche parere su come risolvere il problema del filtraggio dell’acqua. Potremmo creare una discussione con la foto dello schema e la descrizione della problematica per raccogliere quanti più pareri, anche professionali e trovare una soluzione rusticana ma funzionale. Per dare più visibilità e avere più pareri potremmo fare anche un gruppo di discussione su facebook.
Manda più dati possibile che ci organizziamo!
Ottima idea Ale, e scusa per la brevità ma siamo lontano da tutto.
Mi informo e ti faccio sapere!
Grazie ancora.
Ciao, prova anche questo link: http://www.coordinadora.it lavorano in chapas da diversi anni.
Io intanto ci do un’occhiata.
Mi piacerebbe mandarti un’allegato che spiega i vari sistemi di smaltimento degli escrementi. E’ molto interessante, potrebbero avere ognuno la loro toilet eliminando il rischio di malattie e contaminazione delle acque.
Come posso fare a mandarti l’allegato? E’ in pdf
Ciao!