Newsletter 6/09: Tour Panamericano
Grazie a Dario Battini, Kathy Gill e Sergio la Sala per 175 Euro donatemi! conosci gli altri 97 donatori QUI Ciao Viaggiatore! Questa é la sesta Newsletter del 2009 che ricevi come sintesi dell’ultimo mese di viaggio compiuto. Ma veniamo subito al dunque!
Partenza Tour Panamericano: 22/1/2009 Periodo ultimo mese: 22/6/2009 – 22/7/2009 Da: Calama, Cile A: Guanay, Bolivia Km totali percorsi: 140000 (in stato di revisione) Km percorsi Tour: 20000 (di cui 6000 su sterrato) Km percorsi ultimo mese: 2578 (di cui 500 su sterrato) Paesi toccati: Cile, Bolivia Guasti avvenuti finora: problema consumi, foratura ruota posteriore, smarrimento materiale camping, foratura ruota posteriore, rottura radiatore, rottura ventola radiatore, rottura plastiche, rottura filtro dell’aria, rottura borsa serbatoio Famsa Soldi spesi finora: 2178 euro (1178 per benzina e moto, 1000 per cibo) Soldi spesi ultimo mese: 315 euro (100 per benzina e moto, 215 per cibo) Pasti principali ultimo mese: colazioni, pranzi e cene cucinate con kit da campeggio o da Paola Pernottamenti in albergo ultimo mese: 5 (Patacamaya, Lo Alto, Tocacoma, Marpiri, Guanay) Pernottamenti in tenda ultimo mese: 1 Pernottamenti da CS ultimo mese: 0 Pernottamenti da abitanti del posto ultimo mese: 25 (Paola) Pernottamenti camping attrezzato ultimo mese: 0 Pernottamenti camping gratuiti ultimo mese: 0 Trasporti alternativi: nessuno Donazioni ricevute ultimo mese: 485 Euro (Ivano Parisi, Michal Kadera, Patrizia Alioto, Arash Palizban, Filippo Zanoni, Dario Battini, Kathy Gill, Sergio la Sala)
C’è differenza fra “Passare” ed “Entrare”, non credete? C’è differenza fra sentire ed ascoltare. Fra guardare e vedere. Fra parlare e comunicare. Fra assaggiare e gustare. C’è differenza fra amico e conoscente. Fra amante ed amato. C’è differenza fra comunista e fascista. Fra nazista e socialista. C’è differenza fra religiosi e ateisti. Fra buddisti e scintoisti. Fra cattolici e protestanti. C’è differenza fra la musica lirica e la tecno. Fra il rock e la samba. Fra il jazz e la disco anni 80. Le differenze esistono perché le abbiamo create noi. Perché avevamo bisogno di identificarci in qualcosa che rispecchiasse il nostro modo di pensare, di credere, di mangiare, di gradire l’arte e di sentire un certo senso di appartenenza per le cose. Sul moto forum di Quelli dell’elica (dedicato alle moto Bmw) ho letto una critica nei miei confronti che mi ha fatto pensare:
quoto anch’io il tricheco, non mi piacciono le distinzioni ed i giudizi, certe elucubrazioni sterili sulle differenze tra il viaggiatore ed il turista, il suo stesso non voler essere definito motociclista, insomma troppe pippe mentali e troppa la presunzione di volersi distinguere e giudicare gli altri
Il post si riferisce alla nuova frase che ho scritto sulla home page di Partireper.it
:
Il Viaggiatore sta al turista, come l’uomo che seduce una donna, sta a colui che paga una puttana.
Dopo aver letto la critica, ho pensato che una persona che la pensa come me, una critica alla mia frase, non la farebbe. Mentre una persona che ha fatto il turista per tutta la vita, può risentirsi nel leggere la mia citazione di ingresso. E’ normale. A prendere una posizione, c’è sempre da farsi detestare da qualcuno! Come dicevo all’inizio, creiamo delle categorie di appartenenza perché queste corrispondono alle nostre esigenze e ci realizzano per quello che siamo. Io ho scelto di fare il viaggiatore, altri scelgono di fare il turista. Alcuni votano un presidente del consiglio, altri votano Berlusconi. Alcuni si rapano a zero e pestano gli immigrati in nome della svastica ed altri li trattano da persone come tutte le altre. Facciamo delle scelte, con il nostro modo di comportarci, con la musica che compriamo, con i libri che leggiamo, con gli amici che nominiamo tali, con gli inviti dei conoscenti che ogni volta rimandiamo o ignoriamo perché non “ci vanno a genio”. Facciamo delle scelte quando compriamo una Fiat piuttosto che una Mercedes, quando guidiamo una Honda piuttosto che un Bmw e quando ci proviamo con la cassiera del supermercato, piuttosto che andare in cerca della scopata in offerta nei viali di notte. Le scelte che facciamo, le categorie a cui decidiamo di appartenere, parlano di noi tanto quanto ciò da cui ci dissociamo e decidiamo di non far parte. Per cui non mi vergogno a dire che i turisti non mi piacciono. Che il risultato provocato dal turismo lo biasimo e che nella scelta di come dedicarsi al viaggio ed al paese che si visita, c’è dietro tutta una filosofia e serie di motivazioni dettate da valori ed ideali.
L’assurdo è che, non ci sono categorie migliori delle altre in assoluto, se non quando una si impone su un’altra con un atto di violenza.
In questo ultimo mese ho spesso pensato al ruolo che voglio rivestire per i miei lettori. Sul mio sito, più che discorrere delle cose, si entra in polemica. Non che mi dispiaccia, sia chiaro… Se uno dice una cosa che non condivido, invece di farlo contento come impone la filosofia “il cliente ha sempre ragione”, io semplicemente mi difendo. Se una persona si complimenta con me, invece di dire grazie, gli chiedo perché lo fa. Se una persona mi critica, prima di fare tesoro della sua verità, cerco di capire chi è la persona da cui parte la critica. Se non posso, semplicemente lascio perdere. Ho di meglio da fare. Ma cosa ho di meglio da fare? Semplice. Voglio entrare nel cuore della Bolivia. Voglio ascoltare le storie delle persone del posto. Voglio vedere la bellezza che racchiude questo paese. Voglio comunicare quello che nasce da questa esperienza e gustare a pieno la consapevolezza che posso trarne. Provate voi ad ascoltare le confidenze più intime del vostro amico in lacrime, mentre state seduti davanti ad un computer. Fossi il vostro amico in lacrime, vedendovi lì seduti, me ne andrei con la promessa di cancellare li vostro numero dalla mia rubrica. Io sono fatto così. Forse alla maggior parte delle persone può non piacere, ma ad alcuni pochi, si. E sono quelli che voglio per amici! Un abbraccio Gionata Nencini www.Partireper.it
Caro Gionata,
sai quanti ti odiano e quanti ti amano? Pochi!
Sai perchè? E’ come la curva di Gauss, il molto ed il poco stanno agli estremi, ma ciò che conta di + è in mezzo. E lì c’è chi ti comprende senza invidia, chi ti segue senza critica, chi ti conosce ed ha voglia di dare quel pezzo di sé che ti farà uomo migliore…
Preoccuparti solo quando gli estremi non saranno + tali…
Questa cosa la stavo pensando proprio mentre scrivevo questo post…
Spero che stai bene. Ho voglia di farmi 4 chiacchiere con te su skype.
Un abbraccio Giovanni.
gionata
Ci vogliono le palle per schierarsi pubblicamente. Ci vogliono le palle per girare per il mondo per 4 anni in moto. Al di là delle divergenze d’opinione credo comunque che ci sia un diffuso sentimento di rispetto profondo per quello che fai. Dovrebbe essere sufficientemente appagante, no?
Ciao Gionata.. ti ho scoperto per puro caso e ti seguo da mesi ormai.. forse poco assiduo, ma con grande interesse. Sono più o meno tuo coetaneo, con la passione per le moto (posseggo una Kawasaki Er6n) e con un carattere abbastanza vicino a quello che riesco a capire dai video sia il tuo.. Alcune cose come penso sia normale non le condivido, ma per il resto (ti sarài rotto davvero di sentirtelo ripetere) ti invidio ed ammiro in tutto e per tutto, più che per la tua “impresa” per il tuo coraggio ed intraprendenza.
Quando deciderai di tornare in Italia (se mai dovessi deciderlo) mi piacerebbe conoscerti e scambiare quattro chiacchere se lo vorrài.. e se non dovessi decidere di tornare.. magari ti raggiungo io..
Un abbraccio forte, ti auguro buona strada e buon pellegrinaggio lungo il sentiero della vita.
Ranieri
Caro Gionata,
non ti ho mai scritto ma leggo da anni il tuo blog, le tue avventure, la tua vita.
Ammiro la tua capacità di perseguire i tuoi obbiettivi non solo a parole, ma con i fatti. Ti ammiro quando ti arrabbi, ti va tutto storto ma alla fine, con un po’ di pazienza, un pizzico di fortuna, un po’ di speranza riesci a risolvere tutti i piccoli – grandi problemi che incroci nel tuo viaggio.
Oggi ti scrivo, però, per invitarti a riflettere sulle tue posizioni che, secondo me, non sono veramente coerenti con tante cose che hai fatto.
Al di là della tua definizione del turista / viaggiatore che, perdonami, dovrebbe considerare molteplici variabili che possono esserci nell’affrontare un viaggio, un’avventura.
Dato che dai tuoi numerosi post sull’argomento si evince una tua presa di posizione piuttosto secca e, comunque , “misurata” sulla tua esperienza estrema, è inevitabile che molte persone si sentano prese in causa, un po’ offese, dalla suddetta frase (ma anche , in generale, ogni volta che spari qualche giudizio un po’ più pesante del solito).
Non si tratta qui di dirti che hai torto o ragione, ma di sensibilizzarti su alcune modalità.
Personalmente non credo che il viaggiatore sia tale soltanto se dorme dentro una tenda, o se si fa un bango in un fiume…penso che il senso del “viaggiare” sia da ricercare nell’animo che la persona ha visitando paesi sconosciuti, incontrato e parlando con persone differenti da sè.
E’ “viaggiatore” colui che scopre il piacere nel viaggiare, e non nell’arrivare, e credo che questa sia una buona definizione da cui partire.
Il dove uno dorme, il come mangia, è così tanto importante?
Che tu non sia d’accordo con l’andare in un ostello l’ho capito, ma secondo te davvero questo elemento è determinante nella tua definizione? Questo solo per fare l’esempio su uno degli elementi che avevo letto in un tuo post…
Certo, come hai scritto più volte a te non interessa essere simpatico, nè dire cose che “facciano piacere”, e infatti io non ti critico “perchè lo dici”, ma “quello che dici”, perchè imho hai posizioni troppo legnose.
Giusto per specificare che, secondo me, non hai molte ragioni per “biasimare” il turismo.
Tu sei frutto del turismo, cioè sei frutto della società consumistica che critichi con toni un po’ troppo aspri. Nemmeno a me stanno simpatiche molte cose che vedo attorno, cerco nel mio piccolo di ragionare con la mia testa e non mi sento un “drogato” di prodotti, ma ti sei mai chiesto (spero di si) come puoi permetterti questo viaggio?
Come hai potuto trovare una moto a 800 euro, come puoi trovare una videocamera o una macchina fotografica, o un pc, a poche centinaia di euro? Come sia possibile che nel più sperduto buco di c**o del mondo, trovi una connessione ad Internet?
Ti sei mai chiesto tutte le popolazioni che hai conosciuto, quanti benefici hanno dal turismo che tanto aborri?
Certo, vedere zone ruralit trasformate in una serie infinita di ristorantini, alberghetti e ostelli, non è la visione più edificante del mondo, ma almeno hai chiesto a tutte quelle persone, che di quello vivono, se sarebbero contente altrimenti?
No, perchè sai, ogni tanto mi sembra che la tua posizione assoluta la consideri giusta a prescindere, “dall’altro” della tua esperienza di viaggio e che invece loro, povere popolazioni idiote (solo quelli che vivono del turismo, naturalmente), non hanno ancora capito nulla.
E allora ti incazzi perchè paghi un panino 3 euro, o perchè sei costretto a dormire una volta ogni 1000 in un ostello, o per 1000 altre cazzate… quando tu stesso sei il prodotto di una società consumistica, che ti permette di fare un viaggio “low cost” secondo gli stipendi italiani che, guardacaso, sono da considerare “very high” nei paesi considerati del terzo mondo.
Se non ci fosse stata questa società, questa economia, non ci sarebbero queste opportunità per te, per gli occidentali in generale che, in quest’ottica, sono i privilegiati e i fortunati.
Non credo che il turismo, il consumismo, l’economia “di mercato” sia un male in assoluto, ma certo sarebbe da regolamentare. Tu, nella condizione privilegiata (economica) in cui ti trovi, nella situazione in cui sei in grado di proseguire questo viaggio perchè, ogni tanto, hai trovato lavoretti che “si nutrono” del consumismo (le lezioni di inglese, per esempio)mi sembra che dimostri poca incoerenza quando mostri “rabbia” e “incazzatura” in deteriminate situazioni. Dai la sensazione di essere un po’ ipocrita, ecco, l’ho detto.
Poi oh, ognuno è libero di farsi la vita sua, e tu sei libero di tenere in piedi un portale di viaggi, di fare incazzare la gente, di essere d’accordo con alcuni e non con altri, quello che ti pare.
Ma quando dai giudizio, ovviamente poi devi giustificare e spiegare le tue posizioni, e devi pure accettare le critiche. Altrimenti non dare giudizi, semplice.
Tu, nei tuoi innumerevoli post, hai definito “viaggiatore” in un certo modo, “turista” in un altro, e queste definizioni sono molto soggettive.
Se poi paragoni il “turista” (definito secondo la tua idea) ad un puttaniere, è evidente che la gente si incazza, perchè è una presa di posizione presuntuosa, soprattutto da parte di una persona giovane, che probabilmente deve farne, ancora, di esperienze.
Ah, pure quando scrivi (poche volte, per carità) di politica, non fai una grande figura… non per la tua posizione, ma per la tua incapacità di non dare giudizi. Dai sempre giudizi, nelle tue righe, e alla fine stancano.
stammi bene e non prendertela, io continuo a seguirti con interesse.
saluti
Ciao Elfo e grazie per il tuo commento.
Non me la sono presa, davvero. Ho letto il lungo commento e l’ho trovato in molte sue parti ragionevole, diplomatico ed interessante.
Ponderato, accattivante, persuadente. Misurato.
L’ho trovato COERENTE e la coerenza è qualcosa che non voglio m’appartenga. La trovo uno strumento ad uso e consumo di chi interagiste con “il coerente” e non a beneficio dello stesso.
E’ uno strumento, non una virtù!
Ogni volta che ho sentito il bisogno di andare contro corrente e seguire i miei istinti, sia verbali che a fatti, ho trovato la coerenza lì pronta a farmi lo sgambetto.
“E cosa penseranno gli altri?”
Ipocrita peró no, non mi piacerebbe esserlo. Forse i turisti impegnati in vacanze, viaggi organizzati, crociere e chi più ne ha più ne metta, sono davvero quasi tutti ubicati nei paesi più ricchi fra cui l’Italia.
I viaggiatori non so. Mi piacerebbe pensare che ci siano viaggiatori di ogni etnia, origine e cittadinanza. Perchè un viaggio senza videocamera, senza internet e senza moto, lo fai lo stesso.
Magari a piedi, lavorando nei campi, nell’artigianato.
Io si, sono fortunato, perchè l’euro, l’italia ed i 20 anni che ho passato a casa mi hanno fornito più di una agevolazione affinchè potessi realizzare questo viaggio avventura.
Ma questa considerazione, più che screditare me a confronto degli altri viaggiatori, dovrebbe screditare chi sceglie di non viaggiare nonostante ne abbia i mezzi e le possibilitá.
Ci sono vari punti che vorrei approndire, ma sará il caso di farlo di persona, quando sará il tempo.
Peró hai ragione. Di politica non ci capisco un cazzo e non ne sono orgoglioso.
Immagino il diritto al voto mi sia stato tolto anche per questo.
Io quando mi stanco di leggere un libro, ne leggo un’altro.
Come ti chiami?
Gionata
grazie amore xchè ogni tanto mi fai divertire con i tuoi v ideo…
sai che mi dispiace molto che ti abbiano rubato delle cose, mi dispiace…
…vorrei essere li con te!!!
ti voglio bene da morire
elisa marzabotto
Come mai, nessuna replica a questo messagio? Hi hi hi!
ciao Gionata, scusa il ritardo della mia risposta ma ho avuto parecchi casini sia al lavoro che fuori, oltre a vari problemi tecnici di connessione, che arrivano sempre nel momento sbagliato.
Non voglio definirti “ipocrita” nelle tue scelte, perchè non lo sei!!! Quello che volevo dire, semplicemente, è che su alcune tue prese di posizione ho notato una mancanza di “coerenza ragionativa” che mi ha spinto a scriverti, tutto qui.
Lungi da me voler affermare la coerenza di pensiero a tutti i costi, anzi, sarebbe un incubo se nessuno agisse più di sentimento e di impulso, ma soltanto “ragionato”…
Erano osservazioni, tutto li…
Ci sono tanti argomenti su cui vorrei confrontarmi (e non certo la politica… era solo una battuta per una tua osservazione scritta sul post)… Ma su una cosa sono sempre stato d’accordo con te: l’eliminazione di quelle barriere di “paura”, di quei paletti che ci imponiamo da soli che ci impediscono di fare qualcosa di grandioso, nella vita, soltanto perché non lo fa nessuno, o tutti ci dicono addosso… sia che si tratti di un viaggio che di qualsiasi scelta importante, un lavoro, la famiglia…
Un argomento però di cui vorrei sentire la tua opinione è il tuo rapporto con le donne che frequenti nei vari luoghi… molte donne che hai incontrato ti hanno vissuto come una bella parentesi, come uno spicchio di vita, una esperienza con un inizio e una fine in un modo analogo a come le hai vissute tu…
Però altre sono sicuro , da quello che scrivi, che ti avevano vissuto in modo diverso, forse speravano nell’inizio di una storia importante, senza scadenza, forse speravano in una svolta nella loro vita…
Tu come ti senti nei loro confronti? Quando incontri una donna che ti piace, e ci provi, pensi a come ti vede lei o vivi più “il momento”…
Credo che sia difficile mettere “paletti” nelle relazioni, ma quando ho letto qualche tuo post di ragazze che magari si aspettavano qualcosa di più non ho potuto non provare dispiacere per loro…
Forse tu rappresentavi, per loro, una via di fuga, uno spicchio di speranza per separarsi da una vita talvolta poco soddisfacente… non so, sono situazioni che mi hanno molto colpito.