10 Febbraio 2013
Non smette di piovere e quindi non posso avere la meglio sulla fotocamera che rimane in balia dell’umidità.
Posto comunque la foto di Julian che mi ospiterà da questa sera fino alla mia partenza in aereo per il Panama e racconto qui un po’ di quello che è accaduto oggi. Quando lascio la casa della ragazza, scappando dalle grinfie del ex fidanzato ubriaco, macino circa 20 km prima di trovare un campo fuori dalla città. Arrivo in posto squallido che sembra un cantiere con tacchini che dormono sugli alberi, cani al guinzaglio che mi abbaiano contro, galli giganti che decidono di cantare la sveglia elle 1 di mattina ed un calore mortale che 20 km non c’era.
Perfetto – esorcizzo tra me e me – tutto maledettamente perfetto.
Ma quando mi sveglio i tacchini mi circondano con aria minacciosa, il cane è quasi morto sgozzato a forse di abbaiarmi ed i cani vengono ad abbaiarmi promettendomi di farmi sparire in 10 morsi, come il gelato Cucciolone.
Mi alzo, scelgo un albero su cui pisciare e dopo pochi secondi mi si avvicina quello che scopro essere il padrone di casa. Non sono in un cantiere, ma sono nel giardino di casa sua. Mi scruta con aria paterna, mi dice che la notte prima mi ha visto arrivare (l’ho praticamente svegliato alle 1 di mattina senza sapere) e ha pensato che fossi un tipo a posto e mi ha lasciato dormire. Mi invita a passare nel pianerottolo di casa, la moglie sorridente mi serve una caffè con una brioches gigante ed il figlio maggiore si presenta. Mi dicono che il mese passato si è presentato un brasiliano in bicicletta che ha chiesto loro un pezzettino di terra per mettere la tenda per cui avevo già una vaga idea del tipo di incontro che avrebbero fatto questa mattina quando sono uscito dalla tenda.
Parliamo per un po’ ma il padrone di casa ha degli scavi da realizzare e i suoi dipendenti sono tutti presenti e già stanno guidando la ruspa che aspettava il mio risveglio per avanzare con lo sgombro delle cose che vogliono spostare. Mi scuso e ricevo in cambio un sorriso per cui tolgo in disturbo e vado alla prima stazione di servizio a fare il controllo olio, comprare un tubetto di dentifricio e approfitto di farmi una doccia nel bagno pubblico che è stato appena rinnovato e non ha costi aggiuntivi per la doccia.
Carico il cellulare, mi lavo i denti e mi sembra di essere rinato. C’è il sole e sento che arriverò a Bogotá asciutto e in tempo per la seconda parte della giornata.
Pranzo in un tranquillo ristorante davanti alla panamericana e mi rendo conto, dopo l’ennesimo richiamo che la gestrice fa alla cameriera più giovane, che sto cercando di essere imbroccato spudoratamente…
Ma perchè mi vogliono imbroccare sempre i cessi con le gambe? – penso
La ragazza parla e parla e parla e parla e parla e non lavora, ma parla e mi chiede se vivo vicino, se rimango lì e quando torno. Fa piacere negarsi, però quando vedo lo sguardo congelante della datrice di lavoro mi preoccupo per l’impiego della ragazza e le dico che la vogliono. Sparisce un paio di volte ma torna sempre lì a farmi visita.
Pago il conto, lascio una mancia generosa e me ne vado e quando sono a pochi km da Bogota felice come una pasqua, boom, diluvio!
Io non ci voglio credere…
Ed eccoci di nuovo da punto e da capo. Ho 3 CS in attesa di una mia conferma, mi serve internet, sono mezzo e mi vado a chiudere in un centro commerciale. Alla fine opto per il couch di Julian che sembra una rock star ed è molto disponibile al telefono. Mi dice che mi aspetta per andare al cinema e mangiare sushi. Piglia bene….
Arrivo in un attimo seguendo le sue indicazioni, doccia, mi cambio, lascio tutto per terra nella mia stanza ed andiamo in taxi ad un cinema dove ci incontriamo con una sua amica e andiamo a vedere Hanzel e Gretel, versione d’azione e sexy della favola dei bambinetti che ritrovano la strada di casa (o non la ritrovano, bo!) seguendo le briciole di pane o non so che.
Ce la spassiamo, il trio si trova subito bene e fra una caduta sulle scale del cinema con le coca cole, le risate che danno noia a tutti ed i commenti pornografici alle scene erotiche del film passiamo davvero una bella serata. I problemi sono finiti, spero.
Poi torniamo a casa di Julian ed io posso finalmente riposare su un letto vero!