16 Febbraio 2013
Un buon risveglio, una doccia, una colazione più che lauta e la risposta arriva da sola.
Prima di mettermi a risalire il nord in cerca dei ricambi e rischiare di rimanere a piedi in centro America, voglio prendermi il fine settimana internet che non prendo da due settimane. Per cui seguo i consigli di tutti e la pre consigliata isola caraibica turistica di Isla del Toro è la mia nuova destinazione. Sono ad oltre 500 Km ma è presto e posso arrivare prima che faccia buio.
Rabbocco olio meticoloso e pulizia e lubrificazione intensiva della catena che, secondo Maxxx:
Bagnala di lubrificante e ci arrivi di sicuro in Messico!
Così sono pronto, lavato ed ho tutta la tuta ben legata sulla moto per cui avanzo con pantaloncini e maglietta ed è un piacere. La moto non fa tanto rumore adesso che è ben lubrificata e la mia andatura è leggera senza cambi repentini di marcia o scalate rapide.
E la prima parte della giornata passa rapidissima e senza interruzioni e quando arrivo nella regione de Bocas inizia la parte bella con le sue montagne alte, verdi e poi fa freddo e poi riscendo e fa caldo e poi si vede il mare e tutto intorno è uno spettacolo. Solare, tropicale, selvaggio, verde ed ecco che arrivo ad Almirante dove devo prendere il ferry. Sono le 17 e mi presento al porto dove il ferry è lì fermo:
Quanto costa il viaggio a Bocas del Toro?
10 USD
E fra quanto partite?
Domani alle 8?
Cheeeeeeeeeeeee, ma io non voglio passare una notte qui.
E lascia la moto
No, mi serve per farci dei lavori
E allora attraversa in barca tu e lasci la moto a bordo e domani te la portiamo…
Mi posso fidare?
Si si, tranquillo.
Ed io mi fido. Così corro al porto delle barchette che mi dicono che l’ultimo parte alle 17:30 e quando sono a bordo è fatta. Arriviamo dopo 30 minuti di navigazione a tutta birra su sta barchetta con due motori Yamaha che pompano, schizzi da tutte le parti, la barca si impenna e seduta accanto a me una bambina che guarda la mia borsa serbatoio Famsa e la mappa e vede anche che gioco con il blackberry per vedere se il GPS logger funziona.
Arrivo e mi piace già il posto. Caraibi a palla, ma il bello deve ancora venire. Cerco un hotel che trovo con difficoltà trasportandomi dietro una borsa laterale (con i vestiti e pc) e la borsa serbatoio (con le fotocamere). Arrivo nella mia stanza 39 USD tutto sudato. Doccia in due secondi e sono già seduto in un ristorante con veranda bagnata dall’acqua trasparente del mare che ordino una pizza.
La proprietaria è Italiana e vive lì da 18 anni, la pizza è buona e secondo le indicazioni della proprietaria la ragazza al tavolo davanti al mio è italiana pure lei.
Mi siedo chiedendo permesso e scopro che Tamara, così si chiama la ragazza, ha una storia da raccontare. Vedo che siede al tavolo con articoli di artigianato e che ha anche uno zaino in spalla. Mi racconta poco dopo che si era stufata della vita in Italia e che già da 4 anni l’ha abbandonata per vivere più liberamente e tranquillamente. Per cui dopo essersi girata l’Asia e l’America Latina per 3 anni si è specializzata in artigianato in un corso a Cusco – Peru e adesso vive a Bocas del Toro producendo orecchini e bigiotteria artigianale che poi la notte vende ai turisti che vengono in visita.
La sua storia è entusiasmante perchè parla dell’ennesima persona che non si è conformata con quello che c’era in Italia e si è andata a cercare uno spicchio di serenità in questo paradiso terrestre. Magari fra due anni sarà in un’altra isola o città, ma lei è contenta così, con le sue sfide, i suoi successi e tutto quello che la sua scelta comporta.
Ci facciamo amici e dopo il suo turno di lavoro fra i ristoranti di Bocas ci incontreremo per bere una birra. Verrà anche un suo amico artigiano dell’isola e faremo due chiacchiere. Io intanto pago la mia pizza, ringrazio la signora del ristorante e vado a farmi un gelato.
Me lo serve una colombiana bellissima a causa dello scollo pronunciato della quale ho serie difficoltà a ricordarmi quanto costa il gelato e che banconote usare per pagare. Ci riesco dopo vari secondi e me ne esco lentamente chiudendo la porta dietro di me e facendomi uscire un commento ad alta voce, come fossi con un gruppo di amici (quindi immaginatemi per favore da solo a fare sta cosa in mezzo alla gente che cammina).
Ma che PUPPE C’AVEVA QUESTA!??!!??!?!?!?!?!!?!??!?!?
Ho un sonno della madonna, ma mi incontro con i ragazzi al pub con cui beviamo un paio di birre e poi si parla di andare ad una festa che sembra promettere ragazze ubriache da tutte le parti e droga.
Qui in Bocas c’è un sacco di droga ed economica
Mi immagino – dico io
Per niente invitato da quel mix, saluto Tamara ed il suo amico che non sono minimamente interessati ad andare alla festa e, stanco morto, vado a dormire.
E domani si inizia a lavorare!
Realmente adesso comincio a fare un bel sogno…………….andare a fare quel bellissimo viaggio che pare sia quasi impossibile, pero nothing is impossible!