18 Marzo 2013
Non l’ho detto ieri, ma ho scelto un posto che aveva una bella vista perchè sapevo che al mattino, dopo il mio risveglio mi sarei trovato davanti ad uno spettacolo da fotografare. Per cui mi sgranchisco dentro al sacco a pelo, apro la lampo, spalanco i due strati della tenda che ho chiuso ieri notte perchè congelato dall’umidità e un fascio fotonico di sole mi pervade fino a che gli occhi si abituano e vedo lo spettacolo che ho attorno.
Ho con me un pacchetto di schifosissime patatine fritte comprate ieri e a vederle lì chiuse nel top case della moto cedo e me le mangio come colazione! Mamma che schifo, le allungo con un po’ d’acqua fresca ed il gioco è fatto. C’erano un sacco di palline spinose sotto alla tenda e spero con tutto il cuore che non mi abbiano bucato il materassino ad aria perchè ci devo ancora dormire per diversi km.
Impacchetto tutto e ci metto un sacco a fare inversione in salita con tutte quelle pietre e con lo spazio disponibile di una sentiero, sul quale ho praticamente dormito. Poi decido di risalire dove sembra esserci una curva ed usarla per svoltare. La discesa è altrettanto gravosa sulla moto che sbatacchia da tutte le parti ed ho anche il casco che mi si chiude quando non dovrebbe tappandomi la vista, ma quando sono giù in strada mi ricompongo. E’ presto e prima di avanzare scaldo il motore e controllo l’olio che per i tanti km di ieri ha bisogno di un rabbocco.
Poi sono in marcia e la strada che ieri sembrava bella è bella davvero. Ci sono tornanti, salite, discese, poi appare il mare e le spiagge che vedo sono semplicemente bellissime anche se la maggior parte sono a pagamento e ci sono un sacco di camper parcheggiati sulle rive. Ogni targa che ho visto di quei mostri a 8 ruote trainati da una 4×4 altrettanto grande sono tutti americani: California, Idaho, Washington, Oregon ecc ecc.
Sono cose che non avevo mai visto prima, veri e proprio vagoni treni dotati di una cabina di pilotaggio e dentro un monolocale full opcional. Alcuni addirittura si possono espandere quando parcheggiati, permettendo verande, angoli cottura e letti extra. Ma i veri duri sono quelli che attaccano al retro di questi camper enormi anche un’auto nel caso volessero spostarsi con più agilità nei luoghi che vanno a visitare.
Incredibile!
I posti di blocco sono tantissimi e fanno perdere anche un bel po’ di tempo, ma meglio presentarsi con il sorriso. Ho da poco fatto colazione in un posticino tutto tipico davanti alla strada dove ho mangiato da Dio e mi sono passati a salutare i messicani incontrati sul ferry, che hanno riconosciuto la moto parcheggiata fuori.
Come è andata con il guasto???!?
Bene bene, tutto ok adesso. La moto sembra nuova!
Hai mangiato?
Si sto mangiando adesso!
Dai vieni a fare colazione con noi, ti invito io!
E’ che ho quasi finito, ma vi passo a salutare.
Così faccio e li ritrovo in un posticino tipico tutti stretti attorno ad tavolo. Al gruppo si è unito anche un altro con una R1200 del 2009 su cui ha montato ben 4 faretti alogeni aggiuntivi. Scopro che anche lui conosce i ragazzi che ho portato in Patagonia per cui chiacchieramo un po’ del più e del meno e poi sono di nuovo in strada a mangiare km con una cerca agilità vista la bellezza della strada che entra ed esce da vari golfi bellissimi e poi sale e scende arrampicandosi sulle dorsali con tornanti belli, puliti e ben asfaltati. La moto adesso, con il precarico su 3 è molto più morbida e perde un po’ di aggressività in piega (adoro piegare), ma è perfetta sullo sterrato.
C’è da dire che io l’ho tenuta sul precarico 1 da strada per la maggior parte del tempo in cui ci ho fatto sterrato, mota, fango e sabbia e adesso che ho davanti tutto asfalto la metto sul 3…
Sono uno molto logico…. non è vero?
Ennesimo posto di blocco che per l’ennesima volta attira l’attenzione dei militari sulla mia SportCamera ma il classico scherzo che faccio questa volta non mi aiuta per niente, anzi quasi mi faccio dei problemi inutili.
E quella cosa è?
Una telecamera signore, per registrare tutti i culi delle messicane!
Lei ha una madre? – e lo dice con un tono molto serio
Si, ed anche due sorelle – ho già capito dove vuole arrivare per cui me la gioco come posso
E loro sarebbero contente di sapere che lei parla così delle donne?
Continuo difendendomi dicendo che il mio era solo un po’ di umore e che mi piacciono le donne, più degli uomini e che non pensavo che lui avrebbe reagito in quel modo, ma dentro di me, inspiegabilmente provo una rabbia feroce contro questo uomo al quale in questo momento vorrei tirare giù i pantaloni nella speranza di vedergli addosso un paio di giarrettiere rosa e mutande con il pizzo!
L’umorismo maschilista che adotto per addolcire i poliziotti di tutto il mondo, i doganieri, i militari ed ogni uomo che mi si è interposto davanti al cammino ha sempre funzionate, tranne che con queto coglione che ho davanti, ma sono impotente davanti alla sua autorità e non posso dirgli che è uno sfigato che non sa scherzare.
A piace rispettare le donne? – mi dice prima di lasciarmi andare
Si e a me piace tromabarmi tua sorella alla quale tu rubi calze e rossetto, testa di minchia! – sarebbe la mia risposta, se solo potessi permettermelo ma tiro a dritto e sorrido.
Contro ogni mia previsione, l’incazzatura mi dura 1 ora e mezza e riesco a farla sparire solo quando mi siedo davanti al mio pranzo in questa cittadina bruttissima che è famosa agli altri per gli avvistamenti delle balene che si possono fare. Io le balene le ho già viste ed anzi salvate con le mie mani assieme ad altri 5 ragazzi in Nuova Zelanda, ne ho viste morire 12 davanti ai miei occhi e ne ho spinte alcune altre sopravvissute in acqua mentre l’alta marea bagnava i corpi disperati di questi cetacei arenatisi nel Farewell Spit per cui posso anche dire “next” a questo tour di avvistamento balene.
Però non posso dire next alla fame e dal momento che il luogo in cui arrivo ha di tutto ordino il un bel pollo impanato con un birra, tanto qui in Messico non sembrano esserci troppe restrizioni con il livello di alcol nel sangue di un pilota…
Me ne vado con lo stomaco colmo, il cellulare con la batteria piena e la voglia di farmi un pisolino, ma preferisco uscire da questa zona così brutta sperando di arrivare almeno a più di metà strada con gli Stati Uniti, ogni giorno più vicini. La strada si allontana dal mare, ma torna a salire e scendere questa volta mostrando un profilo arido, pietroso e con un sacco di cactus da tutte le parti. E’ davvero una bella zona per venirci in moto e sono sicuro che tutti i sentieri di sterrato che si perdono da ogni parte portano perfino in zone più belle, ma dopo la pessima reazione del kit trasmissione con i km di sterrato in Perù e Bolivia, evito di andarmi a complicare la vita.
Scende il sole e si fa buio e questa volta fa talmente freddo che devo mettere i guanti invernali ed anche la tuta anti pioggia per fermare il vento che entra sotto alla tuta da moto. Incredibile. Rimango senza benzina pochi km prima del prossimo villaggio, ma ho la tanica da 5 lt sul porta pacchino del top case, carico in silenzio mentre attorno a me le colline scure e ventose emanano squittii e suoni della flora locale e poi scendo gli ultimi 5 tornanti fino a ritrovarmi circondato da stazioni di servizio, hotel, ristoranti e veicoli stranieri parcheggiati ovunque.
Domani sarò sicuramente a Ensenada, dove l’amico di Miguel dovrebbe aver ricevuto la mia patente internazionale per cui dopo aver fatto il pieno ed aver acquistato dell’olio motore, mi chiudo in un caffè poco distante per mettermi su internet e mettermi in contatto con il mondo, compreso John che mi aspetta a San Diego, California. Entro ed una signora con la faccia amichevole mi viene incontro con un sorriso.
Salve, un caffè per favore…
Ma no, non lavoro qui, ma io ti conosco!
???
Il caffè lo puoi chiedere a lui, noi ci siamo visto sul ferry, ricordi?
Ahhh!!!!!! Tu viaggiavi con tua figlia?
Si, siamo sedute lì
Così mi presento anche se ci siamo visti varie volte nel ristorante del ferry e mi metto a conversare. Arriva il caffè per cui mi siedo. E passano le ore e conversiamo e Barbara e sua madre sono due personaggi. Sono scese da Kowlona in Canada, sono andate in auto verso il Messico a trovare i familiari e adesso stano ritornando, in auto verso casa. Conoscere una madre di 60 circa e la figlia di 28 che se la spassano così per 3 mesi è molto entusiasmante e scopro che anche loro hanno divertenti storie da raccontare di quello che è stato il loro viaggio fino ad ora.
Chiedo loro degli stati uniti, se avrò problemi con la moto, che strada prendere, che dogana utilizzare e bla bla bla e intanto la madre di barbara mi fa bere del tequila che nasconde in una bottiglia d’acqua, poi mi regala metà della sua cena e fa esattamente come mia madre, che durante i pasti spinge piano piano tutto il cibo che c’è in tavola attorno a me finché sono praticamente sommerso di piatti, cibo e confezioni. Ridiamo e poi arriva la domanda:
Stasera dove dormi?
Io? Beh, esco 10 km da qui e trovo un sacco di spazio per la tenda, è facile qui non ci sono proprietà private…
Da solo così?
Si qui p tranquillo e poi mi piace
Voi dormite in auto?
A volte ma stasera abbiamo preso una stanza qui.
Ah si ho visto le porte fuori nel parcheggio…
Senti, senza impegno, se vuoi possiamo dividere la stanza con te, ci sono due letti. Noi condividiamo uno e tu usi l’altro
…
Ora io so che tutti voi maschietti vi immaginate una di quelle scene di Brazzers dove il baldo giovane si mangia due piccioncine con una fava per lo più madre e figlia, però no, l’invito della madre di Barbara è sincero ed io accetto volentieri. Studiamo un piano affinché io possa entrare nella loro stanza più tardi, per non dare nell’occhio a quelli dell’Hotel e quando ho finito con le mie mail, salgo le scale nel parcheggio, busso e nella stanza 15 trovo un letto con madre e figlia in pigiama ed un letto intonso tutto per me.
Faccio una doccia e mi metto a leggere un libro mentre la madre di Barbara già dorme con i tappi nelle orecchie e Barbara resta sveglia nel letto di fianco al mio, usando il suo Ipod.
Cara vita a me cominci a starmi sul culo…. servi i piatti più deliziosi e facili quando un uomo cerca di fare il ragazzo per bene….
Passano ore e non riesco a dormire, ho caldo, poi freddo e poi mi ricordo che in quelle 2 ore giù al ristorante ho bevuto 4 caffè e quindi per me, volente o nolente, sarà una notte lunga e senza sonno.
Fossi stato single avrei saputo come passarla…
Vedo che finalmente è arrivato il 2013 anche nel continente amerihano. 😉
o come vu siehe pignoli oh! ;-P