21 Febbraio 2013
Sveglia alle 6.
Io sonnecchio un po’, Antonio è già in azione in cucina che mi prepara un secchio da un litro di cappuccino. Buonissimo.
Tratta gli ospiti come dei re. Ed io mi sento uno di famiglia.
Entriamo in auto e portiamo il figlio a scuola e poi siamo di nuovo nella sua Officina Taller Mondial. Riprendono i lavori alla moto che ha già una corona in ergal, una catena nuova ed un pignone nuovo che ieri abbiamo incollato al millerighe con loctite per evitare che l’escursione sullo stesso mangi i dentini della placca di sicurezza, come mi era accaduto in Nuova Zelanda.
Smonto lo sterzo e vedo che i problemi di rigidità erano dovuti al cuscinetto inferiore che è in pessime condizione. La sede è rigata, come mi fa notare Antonio ed il cuscinetto è arrugginito. Al suo posto monto cuscinetto e sede nuovo che mi ha mandato Andrea di Motolife di Torino mentre il secondo cuscinetto è stranamente più grande per cui quello vecchio superiore ce lo lasciamo dopo averlo pulito ed ingrassato. Ad ogni moto, come mi spiega Antonio, è il cuscinetto sotto a fare più lavoro per cui mettiamo il ricambio nuovo al suo posto.
Arriva una telefonata: è Juan – web designer della pagina del Taller Mondial. Antonio, come ha praticamente fatto con ogni interlocutore che lo ha chiamato dopo il mio arrivo da lui, racconta con rinnovata passione che nella sua officina c’è un ragazzo italiano di Campi che sta facendo il giro del mondo in moto da 8 anni. Juan al telefono però è preparato e, mentre Antonio ascolta e ripete a me ad alta voce quello che gli dice, si crea una scenetta totalmente inaspettata.
Dice Juan che ti conosce, sei famoso!
Macché famoso…….
Dice che sei partito nel 2005 con una 600 ed adesso hai una 650
E’ una 600 anche adesso – dico io – ma l’ho un po’ modificata
Dice che in Bolivia hai fatto un incidente e poi sei andato a Givi in Brasile
Si…. ahahha
Dice che poi hai vissuto in Cile ed hai mandato la moto in una cassa
Si…. hahahhaha
Dice che adesso hai una moto diversa e che in Colombia la polizia ti ha perquisiti
Si… hahahahah
Ed andiamo avanti così per un po’ fino a che Antonio mi passa il telefono ed io invito Juan a venirci a trovare. Passano pochi minuti e Juan è lì, mi abbraccia emozionato, e dice che devono fotografarmi perchè “questo qui è famoso!” alche mi metto a ridere, manco fossi Valentino Rossi cazzo. Juan però non ha finito, ha preso libero da lavoro domani per accompagnarmi in moto ovunque io vada e sta chiamando tutti i suoi amici per unirsi al gruppo.
Certo – ironizzo io – se sto viaggio mi rendesse popolare anche fra le donne tromberei i doppio
Eh lo so fratello – dice Juan – ma magari qualche ragazzo interessato nel mio gruppo lo trovi… ti seguiamo da anni.
Juan mi aiuta nei lavori e così approfitto di mandare a riparare una crepature nella carena frontale, di controllare le candele, di lavare la moto e di fare qualche controllo al cablaggio. Metto una molla nuova al cavalletto centrale che è quasi in fin di vita ed a fine serata la moto è pronta. Juan ha avuto un sacco di moto. Le comprava, le sistemava, poi le rivendeva. Ha avuto Transalp, Africa, Tiger, Varadero e tante altre ma dice che la Transalp le batte tutte. Da un occhio alla moto, fa domande, considerazioni e poi guardando il finalino LeoVince che monto su questa versione dice:
E non lo togli il silenziatore?
Quale è il silenziatore?
Questo. Togli sta vite ed il suono sarà più grintoso ed il motore respira anche meglio.
E togliamolo – io ignoravo totalmente l’esistenza di quel silenziatore.
Adesso manca solo il conto da pagare e poi possiamo andare a giocare a calcino.
E ve lo dico, gli anni in cui ero l’ala sinistra del San Lorenzo con il numero 11 e la media di un gol a partita è ormai finita. A calcino fo cagare la minchia!
Volevo dire l’ho detto.
SE VOLETE VENIRE IN CENTRO AMERICA E COMPRARMI UNA MOTO DECENTE INVECE DI PORTARE LA VOSTRA, ANTONIO A QUELLO CHE VI SERVE!