25 Febbraio 2013
Rimettersi in pari fa bene alla salute.
Ho scritto tutto il blog e pubblicato tutti i video che mancavano. Non c’è male.
Di questo passo potrei anche cominciare seriamente di poter fare il direttore di una rivista di viaggi in moto, visto la mole di testi che sto mettendo su ogni giorno su partireper.it.
Lascio Costa Rica con calma, non c’è fretta, ma in testa ho solo la preoccupazione che quella multa mi darà problemi.
Voglia di pagarla non ne ho ed il rischio di presentarmi alla dogana e avere complicazioni c’è anche se la sensazione di poterla fare franca è allettante. Per cui controllo olio, carico la tuta sulla borsa passeggero, indosso la mia roba pulita e via, di nuovo sull’asfalto e di nuovo nel caldo più caldo che c’è.
Arrivo alla frontiera poco dopo, che non è nemmeno tardissimo, ma visto che ho messo in corpo solo un gelato, credo che mi fermerò nel tardo pomeriggio per mangiare qualcosa e mettere la tenda, senza spingermi troppo dentro al Nicaragua.
Quando mi presento all’ufficio immigrazione del Costa Rica ho su la mia faccia di pesce ed anche l’atteggiamento di uno che fa i fatti suoi. Il tipo mi timbra il passaporto e non dice niente.
VIENI BELLO!
Adesso manca la prova della dogana che vedo il discorso della moto e forse sono loro che nel registro di importazione vedranno che c’è una multa da pagare. Le scuse che intanto, nei km prima della frontiera, mi sono fatto venire in mente sono:
Il poliziotto non mi ha detto dove si pagano le multe
Ah, ma non posso pagarla qui?
Ho perso la multa
La pioggia mi ha distrutto la multa?
Ieri era domenica e le banche erano chiuse?
Ho chiesto al poliziotto come pagare la multa e lui mi ha detto di dare i soldi a lui per cui ho preferito presentarmi qui e chiedere a voi direttamente
Insomma, di materiale nel repertorio ne ho e spero di non doverlo usare, generalmente con la faccia di pesce la passo sempre liscia, ma se mi beccano è certo che la multa la dovrò pagare per forza.
Invece al controllo mi timbrano il foglio di importazione, me lo rendono, mi salutano e chi si è visto si è visto.
VIENI BELLO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Il mio ingresso in Nicaragua a questo punto è gioioso e sorridente, anche quando scopro che c’è da pagare un sacco di soldi. Normalmente i passi doganali e immigratori sono tutti gratuiti, ma qui c’è da pagare un sacco di roba e sono in vari a venirmi incontro per inseguirmi e dirmi che mi aiuteranno nei passi da fare. Avevo già sentito parlare di sta storia per cui scandendo uno spagnolo perfetto dico che parlo la lingua locale e che farò tutto da solo, grazie.
Credetemi che agli americani che non hanno altra scelta che pagare questi qui, gli costa un po’ di più.
Ma la fila non è lunga ed il mio stato d’animo mi aiuta a non pensare che, dopo 8 anni, questo pagare sia in fondo un’assurda invenzione di una paese che non ha ancora sviluppato una forma intelligente di ricevere chi i soldi li viene a spendere. Lo diceva poco fa anche un americano su una vecchia bmw. Stavo uscendo dalla dogana castarichegna tutto contento e me lo trovo all’uscita, per cui gli chiedo se conosce la zona e se può dirmi quale è il cambio onesto di un dollaro per Cordobas (la valuta locale). Mi dice che 24 Cordobas per un dollaro sta bene e che Nicaragua è veramente povero ed economico alché mentre io ringrazio e giro la chiave per la messa in moto lui si dilunga in questa conversazione, che riporto per intero:
Ed anche le ragazze, sono economiche
Ah si – dico io
Si si, puoi fartene una per 3 dollari e mezzo, ti servono birra, sono giovani, fresche e te le fai per tutta la notte
Si…
Voglio dire, io ho 65 anni se non si concedono per tutta la notte possono stare a casa
Certo…
Non sono molto ambiziose per cui se te la giochi bene, per 5 te le tieni tutto il giorno e puoi farci quello che vuoi
Si…
C’è questo bar in Granada che è la fine del mondo, aperto 24 ore, l’altro pomeriggio sono entrato arrapato marcio e mi hanno portato giù una sedicenne appena svegliata, sai lavorano la notte e si era appena fatta la doccia. Due chiacchierate e poi ce la siamo spassate
Immagino….
Per niente entusiasmato dai consigli appena ricevuti, ma oltremodo divertito dalla facilità con cui questo tizio mi ha appena raccontato i suoi hobby personali arrivo alla dogana del Nicaragua dove mi inzuppano bene bene la moto con una sostanza che fumiga la moto e la disinfetta dai batteri della flora del Costa Rica. E pago.
Arrivo a immigrazione e pago 1 dollaro.
Arrivo a timbrare il passaporto e pago 12 dollari.
Arrivo a importare la moto e pago 12 dollari.
Poi l’assicurazione per la moto altri 12 dollari.
E ci manca solo che mi facciano pagare 12 dollari per la maiala di so ma e poi ho pagato tutto. Ma sto entrando in un nuovo paese, mi hanno regalato una mappa e sono abbastanza contento. Intanto sono le 16, ho fame, sono dentro al Nicaragua che sembra già piacermi e mi faccio guidare dal Lago Nicaragua che è visibile della strada e sulla mia mappa.
Arrivo a San Josè che ha una spiaggetta con un molo da cui salpano traghetti per l’isola. Nell’incertezza rimango a riva perchè ci sono dei ristorantini ed è momento di festeggiare mangiando qualcosa di tipico.
Finisco per farmi prendere dal sonno, uno davvero pesante. Mangio, pago e mi metto su una amaca dove finisco per svegliarmi alle 21.
E’ tutto buio, il ristorante chiude fra 5 minuti e l’ultimo ferry è salpato due ore fa’ per cui decido di mettere la tenda sotto ad un portico del ristorante e tornare a dormire.