8 Marzo 2013
Ero stanco morto e questa dormitona mi ci voleva. Ora che ci penso ieri non ho cenato niente, ho messo giù quel caffè freddo di pomeriggio e tanti saluti. Così dopo il rabbocco olio scatto a tutta velocità in cerca di un posto in cui fare colazione e lo trovo pochi km dopo in un laghetto davanti al quale c’è un ristorantino turistico che ospita nel suo parcheggio 4 autobus completamente vuoti. Dentro il ristorante non c’è nessuno e dopo che mi sono mangiato l’ennesimo pollo con riso e fagioli alle 8 di mattina (aiutoooooooooooooo) scopro che i passeggeri del bus hanno preso una barca che li porti alle rovine Maya nascoste.
Pago, saluto e senza rendermene conto sono alla frontiera con il Messico. Per niente intristito da questo rapido saluto al Belize ho davanti a me il Nord America e l’idea di avvicinarmi al Canada e l’Alaska esalta di brutto!
Messico! Nord America!
Vieni Belloooooooooooooooooooooooooo!
Così dopo la trafila con la frontiera del Belize e le varie cose che devo pagare per ucire, sono a fare i conti con la dogana Messicana che, da come è impostata, sembra molto simile a come mi sarei immaginato la dogana americana. Piena di uffici bianchi, vetrate oscure, cancelli alti, inferriate. Mi timbrano il passaporto e scopro che per entrare in Messico, gli italiani, pagano un visto.
Così pago 25 dollari per il visto, ma anche 200 dollari come caparra per l’importazione moto (che poi verranno rimborasati quando esco dal Messico) ed anche 20 dollari per il permesso di circolazione. Alla fine entrare in Messico non è per niente economico, ma non posso fare a meno di entrarci per cui pago e conuna certa inaspettata felicità, ringrazio ed entro.
Sono in Messico è relativamente presto, ma ho le cose di sempre da fare, adesso che sono in un paese nuovo.
prelevare i soldi
cercare un internet point per contattare Matias (che vive da qualche parte qui)
pranzare
trovare una mappa del Messico
Ma le cose non vanno come vorrei e fra il caldo afoso ed il fatto che non riesco a fare niente di quello che voglio, perdo la pazienza ed inizia ad andare tutto storto. Quando sono passate 4 ore ed ho girato tutta la città in prima mandando in ebollizione il motore e, nonostante tutto, non aver ancora capito cosa fare, entro in una stazione di servizio, mi mangio un gelato, mi faccio dare la password del wifi (che non era per i clienti) e scopro che
Matias vive a 1300 km da qui
Posso prelevare nell’atm della stazione di servizio
Le mappe sono ottime e costano 10 dollari
Il gelato è il miglior pranzo
Decido che mi fermo lì dove sono, in Chetumal e chiedo in giro dove sono i posti carini dove fermarsi. Mi mandano in un posto che, contrariamente alle mie previsioni, è esattamente quello che cerco e mi ritorna il buon umore. E’ u campeggio tutto d’erba con palme e con il mare lì davanti. Ci sono le prese della corrente, wifi da per tutto, piscina, bagni, docce e un ristorante dove mangiare. Fuori magari non c’è niente di interessante però i ristorantini per fare colazione ci sono e posso passare una due giorni economica per mettermi in pari con il blog e fare i video della Newsletter.
Per cui a lavoro!
Ho il computer messo su un tavolo sotto un gazebo di foglie d’albero, l’erbetta tutta attorno, l’acqua azzurrissima che mi colora la coda degli occhi ed una birra fresca sul lato sinistro del tavolo. E posso continuare così per ore ed ore ed ore…
Poi inizia il vento e mi sposto al ristorante che (stranamente) chiude alle 19, per cui mangio e continuo da lì, scrivendo giorni e km di viaggio passati. E dopo un po’ sono stanco morto anche un po’ annoiato di tutto quello scrivere, ma per fortuna oi arrivano i commenti e mi faccio qualche risata ed è valsa la pena di stare lì una giornata intera per portarvi in viaggio con me per l’ennesima settimana!