Gionata in viaggio, TAPPA 6: Cile - Alaska

Tour delle Americhe (Settimana 9) + video

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19000 Km…

“Chi l’avrebbe mai detto”

Ci sono argomenti che ho affrontato più volte con viaggiatori come me ed il punto sembra essere sempre lo stesso.

Più viaggi e più vedi e conosci posti, più diventi esigente e critico perchè hai un metro di comparazione più specifico. E così quando hai visto le spiagge più belle del mondo, i monumenti più esotici del mondo, le vallate e montagne più belle del mondo, i tramonti più belli del mondo, le strade più belle del mondo superare le sensazioni che quei fatidici incontri ti hanno dato diventa più difficile e mantenere vivo lo spirito di meraviglia non è facile.

Lo diceva anche Tamara, poche settimane fa, a Bocas del Toro in Panama, quando mi ha accompagnato nelle belle spiagge di Playas Estrella. E’ proprio con questa sensazione di ricerca che entro in Guatemala, ansioso di andare a vedere le rovine del mondo Maya di Tikal che dovrebbero eguagliare la bellezza di quelle di Ankor Wat in Cambogia che ho visto nel 2006, della Muraglia Cinese vista lo stesso anno e del Machu Pichu in Perù visto nel 2011.

Ogni rovina o sito archeologico ha una bellezza intrinseca è vero, ma la sensazione di bellezza è soggettiva e se un posto è bellissimo può darsi che l’altro non lo sia. Ma nessuno di questi 3 siti menzionati sopra mi hanno deluso per cui, eccitato ed incuriosito mi sono presentato a Tikal dopo una settimana di guida in Guatemala.

E quella che pensavo sarebbe stata una 4 ore costosa ma interessante si è poi rivelata una due giorni bellissima ed entusiasmante.

Perchè il succo di questo discorso è il seguente: anche se vedi tutti i posti più belli del mondo e cominci a non vedere più niente capace di meravigliarti, puoi stare certo che le persone che incontrerai nel tuo viaggio lungo i peregrinaggi a certe destinazione MUST SEE faranno la differenza. Nel bene e nel male.

Ed è così che, proprio all’ingresso del parco nazionale del Tikal faccio la conoscenza di 3 ragazzi con zaino in spalla: Flor, Yvan e Juliana.

Anche loro sono qui per il Tikal ed anche loro come me cercano di trarre il meglio da questa esperienza senza spendere una fortuna. Vengo subito al dunque.

Fra negoziazioni, passa parole, infiltrazioni con le guardie “giuste” e una mancia data alla persona adeguata, abbiamo speso meno e vissuto un’esperienza bellissima:

Abbiamo visto il tramonto dentro il parco, abbiamo dormito in tenda su uno dei templi più alti (eravamo praticamente padroni del sito), ci siamo svegliati alle 4 ed abbiamo visto il sorgere del sole sulla torre Maya più alta dove dalle 4:30 in poi la selva (o jungla) si è risvegliata gridando il suo antico e selvaggio grido. Le scimmie ruggivano e nella penombra dell’alba ed il poco di luce che c’era, sembrava di essere in una dimensione senza tempo ne spazio.

E visto che il sito era perfetto e nient’affatto al di sotto delle mie aspettative, averlo conosciuto in compagnia di un’altra persona a me affine mi ha permesso di dare il mio saluto al Guatemala (o forse l’ha dato Guatemala a me) nel migliore dei modi.

All’indomani, stanco morto mi sono riempito di caffè ed ho fatto il mio ingresso in Belize e ieri, in Messico da dove vi scrivo.

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Relativo a Gionata Nencini

Mi chiamo Gionata Nencini, toscano classe 1983 e viaggiare in moto è la mia più grande passione. Nel 2005, a 21 anni, parto per il giro del mondo con in tasca solo 2.200 euro e oggi ho uno storico di 800.000 km percorsi in solitaria attraverso 78 paesi. PARTIREper è il blog che racconta le mie esperienze e quelle della mia community.

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