Avevo trovato Donato Nicoletti per caso, sfogliando le infinite pagine del web in cerca di un esponente valido per il mio libro la cui esperienza potesse dimostrare che anche l’Harley-Davidson fosse una buona moto per viaggiare. Fra le pagine del suo sito e le parole che vi ho trovato, ho avuto l’impressione di leggere uno spirito colto, appassionato e in cerca di risposte, più che dell’ennesimo personaggio pieno di sé e buono solo a sciorinare generalizzazioni su ciò che è estraneo ai più.
Mi è piaciuto molto il tono introspettivo di Donato e così l’ho contattato chiedendogli di parlarmi in breve del suo viaggio e di apparire in una delle pagine del mio Manuale del Motoviaggiatore. Se qualcuno un giorno dovesse chiedersi come mai non esistono motoviaggiatori in sella a una Harley gli avrei parlato di Donato, per poi mostrargli le sue imprese e quelle di alcuni altri motoviaggiatori che ho conosciuto dopo di lui (Salvatore e Gisella e Marco Massari Calderone).
Poi il libro è uscito, il periodo promozionale è iniziato e io avevo quel fine settimana libero
Donato ciao, vorrei auto invitarmi al Travellers Camp 2015 se possibile e magari portare i miei libri…
La cosa sembrava essere ben accetta e poi con il tempo, i cambi di programmi improvvisi e alcuni ospiti programmati che latitano mi ritrovo a riempire un buco creatosi sabato sera nella presentazione di chiusura delle 22:30. Così mi sono presentato a Granara il venerdì sera per cena, condividendo con i primi 40 partecipanti un’ottima cena biologica a base di ravioli, lenticchie, vitello tonnato, pane fatto in casa e una crostata di mirtilli (se non sbaglio).
Scopro che dietro alla parte multimediale c’è uno dei miei lettori Alessandro Forni e che ha fatto veramente un ottimo lavoro organizzativo.
Ho poi realizzato che lo spazio dedicato agli incontri con il pubblico è allestito dentro un tendone da circo in miniatura (lo vedete nel video) e che l’intorno di questo evento era una bellissima campagna emiliana rigogliosa di verde e di animali. Ho così lasciato libero il mio posto in dormitorio e felice di passare l’ennesima notte nella tenda due secondi in cui ho viaggiato per i passati 5 anni, mi sono scelto un albero sotto al quale russare e buonanotte.
L’indomani la luce del sole rivela i volti dei presenti fra cui riconosco vecchi lettori e amici. La colazione è autogestita, ma la collaborazione di tutti rende questo momento chiave un’occasione per aiutarsi a vicenda e condividere qualche parola prima dell’inizio del programma. Durante la mattinata Donato espone gli argomenti previsti: visti, preparazione del bagaglio, ricambi e spedizione moto, attingendo a vari aneddoti tratti dal suo giro del mondo in Harley. Il pranzo viene servito nella corte principale e le prime nuove conoscenze iniziano ad agevolarsi fra una fetta di salame, un risotto e una pizza cotta a legna.
Ho un tavolino allestito accanto alla moto, qualche copia del mio libro sopra e puntualmente qualcuno si avvicina per portare a casa la sua copia firmata seguita da uno scatto. Mentre parte del gruppo gira in moto per le belle strade della zona, chi resta sdraia accanto al tavolino con i libri ed intavola conversazioni di ogni tipo fino al ritorno degli altri. Si riprende così il programma e questa volta a parlare ci sono Andrea e il suo compagno di viaggio, che raccontano di un meraviglioso percorso in Etiopia e altri paesi africani e poi Alessandro Wizz, sempre piacevole e divertente da ascoltare con le sue testimonianze sotto zero dei vari viaggi in Russia ed Est Europa nel periodo invernale.
Siamo richiamati per cena. Il gruppo adesso è più numeroso, chi non trova il posto a sedere rimane in piedi a conversare con i nuovi arrivati, ma l’atmosfera è piacevole è c’è un gran brusio di persone che conversano di viaggio, di moto, di progetti e di sogni da realizzare. Davvero un bell’ambiente! Dopo cena si ritorna dentro al tendone del circo dove Salvatore presenta il riassunto fotografico del suo viaggio in coppia fino alla Mongolia. Alle 22:30 circa invece Donato mi invita sul palco, ho perso la voce in un momento non certo del pomeriggio, ma eccovi una parte della mia presentazione.
La serata finisce dopo il mio intervento, non ho veramente più voce, ma chiacchiero del più e del meno con Wizz e alcuni altri partecipanti. La mattina successiva è il giorno dei saluti, devo partire presto perché ho un evento a Benevento e quindi saluti dopo colazione. Fra strette di mano, ringraziamenti e abbracci c’è una coppia di lettori che mi si avvicinano per scambiare le ultime considerazioni e quello che mi dicono è veramente toccante:
Alla fine ci hai dato l’impressione di aver trovato un tuo equilibrio e ne mostri i benefici.
Poter partecipare a questo evento e percepirne l’enorme potenziale è stato certamente un privilegio, di cui devo ringraziare Donato e Alessandro. Certo è che la presenza delle persone invitate ha spesso dato a questo incontro di “motoviaggi” un tocco umano molto importante e per questo vorrei ringraziare sia gli organizzatori che i partecipanti, fra cui vorrei citare Nena, Sabrina, Marzia, Pietro e i ragazzi nella fotografia principale di cui però non ricordo il nome.
Un saluto anche agli altri partecipanti. Personalmente, a parte la simpatica presentazione di Donato, ho apprezzato molto quella di Antonio e di Wizz. Un abbraccio a tutti e alla prossima!
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Sono io il ragazzo in mezzo nella foto principale! E l’altro ragazzo invece si chiama Vincenzo! Per noi è stato un vero piacere conoscerti Gionata, e tutti e due abbiamo già divorato il tuo libro! ;D
Ciao Alberto, e ciao Vincenzo. Che piacere ritrovarvi qui, è un onore leggere il vostro commento e sapere che state leggendo il mio libro. Mi auguro di leggere la vostra recensione non appena possibile. Grazie